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Contaminanti ambientali: cosa sono e quanto sono rischiose le Micotossine?

Le micotossine sono un esempio di contaminanti ambientali del tutto naturali ma non per questo meno tossici.
Richiedono un’attenzione scrupolosa durante tutta la filiera produttiva e una legislazione ferrea per evitare possibili contaminazioni vicino ai livelli di tossicità.
Vediamo quali sono i contaminanti ambientali e quali sono i rischi delle micotossine.

Cosa sono i contaminanti ambientali

I contaminanti ambientali sono molecole comunemente presenti nell’ambiente, capaci di influenzare negativamente lo stato di salute nell’uomo fino a causare danni anche molto seri.

Presenti anche nel nostro cibo

Pesticidi, insetticidi, metalli pesanti e antibiotici sono solo alcuni esempi degli innumerevoli contaminanti presenti nel cibo che, quotidianamente, portiamo sulle nostre tavole.

Sono spesso di origine sintetica, vengono utilizzati e dispersi nell’ambiente nel tentativo di migliorare le colture e incrementare la raccolta.

Purtroppo i contaminanti, al contrario di quel che si possa immaginare, non sono solamente di origine sintetica, bensì possono avere un’origine naturale con conseguenze molto pesanti sulla salute dell’uomo che, nei casi estremi, culminano con la morte.

Le micotossine

Le micotossine fanno parte proprio di questa categoria di contaminanti, molecole del tutto naturali prodotti da alcune specie di funghi che crescono su prodotti di origine vegetale.

I funghi in questione fanno parte di tre specie diverse:

●      Aspergillus

●      Penicillium

●      Fusarium

muffe comunemente presenti nell’ambiente, a distribuzione ubiquitaria, capaci di crescere, in condizioni favorevoli di temperatura e umidità, su substrati vegetali come cereali, mais e arachidi.

Le tossine prodotte dai suddetti funghi possono dare origine a sintomi di varia entità che dipendono da diversi fattori:

  • Tipologia di micotossina
  • Quantità ingerita
  • Durata dell’esposizione.

Tra le micotossine più note vengono annoverate: aflatossine, ocratossine e fumonisine dove, le più conosciute e le prime a essere state scoperte fanno parte della classe delle aflatossine.

Aflatossine, molecole tossiche

Le aflatossine sono state scoperte per la prima volta nel 1961 in Inghilterra in seguito alla morte di più di 100.000 tacchini nutriti con una partita di mangime contaminata da aflatossine.

I responsabili della produzione di queste molecole tossiche sono alcuni generi di Aspergilli tra cui Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus, capaci di produrre 4 aflatossine differenti: B1, B2, G1 e G2.

Le aree più soggette a contaminazione da parte di questi funghi sono le aree siccitose, zone tropicali e subtropicali, dove la mancanza di precipitazioni rendono le piante più deboli e suscettibili alla crescita di queste specie fungine.

L’esposizione ad alte dosi di aflatossine comporta una intossicazione acuta che culmina solitamente con la morte dell’animale, al contrario, un’esposizione a dosi più moderate, può condurre a una intossicazione cronica con conseguente immunosoppressione, alterazione del DNA e comparsa di forme tumorali.

L’aflatossina B1 è considerata un cancerogeno di tipo 1, uno dei cancerogeni noti più potenti con una spiccata tendenza nel favorire la comparsa del carcinoma epatico.

La contaminazione da parte di aflatossine è particolarmente grave nelle aree in via di sviluppo, zone dove il clima siccitoso e il controllo post raccolta è spesso trascurato, con un’incidenza di cancro al fegato che varia da 2 a 10 volte superiore rispetto ai paesi industrializzati.

Fortunatamente negli Stati Uniti e in Europa il controllo degli alimenti è scrupoloso e i limiti tollerati sono particolarmente stringenti.

Esistono moltissime varietà di micotossine con un ampio spettro di sintomi che variano da

  • sindromi allucinatorie
  • convulsioni
  • dolori addominali
  • disturbi mentali.

È doveroso sottolineare che queste molecole sono state oggetto di studio e ricerca, soprattutto in campo biomedico, per la possibilità di essere impiegate come potenziali principi farmacologici.

La droga psichedelica definita come LSD deriva da una micotossina in origine studiata per progettare farmaci potenzialmente utilizzabili nel trattamento delle malattie mentali.

Micotossine: un rischio concreto?

Gran parte dei prodotti di origine vegetale possono essere substrati per la crescita di funghi produttori di micotossine, e non è raro trovare piccole quantità di micotossine in prodotti destinati al consumo umano.

Il controllo della crescita di specie fungine è estremamente complicato sul campo, è quindi necessario lavorare preventivamente nel post raccolta andando a influenzare tutti quei parametri, come temperatura e umidità, dai quali dipendono fortemente lo sviluppo e la crescita del fungo.

Studi recenti hanno stimato che una buona percentuale degli alimenti di origine vegetale risulta contaminata da micotossine, ma fortunatamente la quantità rilevata è estremamente bassa e incapace di creare delle conseguenze sulla salute umana.

Il metodo utilizzato è stato particolarmente sensibile, capace di apprezzare anche le quantità estremamente piccole.

È importante sottolineare ancora una volta che i controlli sono serrati e che i limiti tollerati sono molto bassi, di gran lunga al di sotto delle quantità capaci di recare danno all’organismo.

L’eliminazione completa delle micotossine dai prodotti di origine vegetale è ad oggi un obiettivo irraggiungibile e per questo risulta indispensabile lavorare sulla prevenzione mettendo in atto tutti gli accorgimenti nelle fasi successive alla raccolta.

Tra le misure essenziali:

  • Impiego di piante resistenti al fungo
  • Pratiche agronomiche mirate nel tentativo di limitare lo stress alle piante
  • Essiccamento rapido dei vegetali dopo la raccolta
  • Massima igiene durante la produzione degli alimenti e dei mangimi.

Concludendo, le micotossine sono contaminanti naturali ma tossici.

Ecco perché richiedono un’attenzione scrupolosa durante la filiera produttiva e una chiara legislazione che impedisca livelli di contaminazioni rischiosi per la salute.