Disturbi dell’interazione tra cervello e intestino
I disturbi funzionali dell’apparato gastrointestinale possono anche essere definiti come disturbi dell’interazione tra cervello e intestino e comprendono una vasta gamma di condizioni caratterizzate da un andamento cronico.
Si possono distinguere da altre patologie poiché non inducono nessuna alterazione organica e strutturale dell’organismo identificabili con i test diagnostici a disposizione.
I disturbi funzionali prevedono uno spettro di sintomi cronici come:
- dolore addominale
- gonfiore
- distensione e alterazione dell’alvo con una durata superiore ai 3 mesi.
Possono colpire tutto il tratto gastrointestinale dall’esofago all’intestino.
Alcuni esempi sono:
- sindrome del colon irritabile
- disfagia funzionale
- dispepsia funzionale
- diarrea funzionale.
Quali sono le cause dei disturbi funzionali?
Le cause possono essere riconducibili a diversi fattori non ancora completamente chiariti come: alterata motilità intestinale, ipersensibilità viscerale, disbiosi, ereditarietà, infezioni ecc.
Uno dei disturbi funzionali è la sindrome del colon irritabile (IBS), condizione che interessa il 10% della popolazione con una serie di manifestazioni capaci di impattare pesantemente sulla qualità di vita.
È una condizione cronica caratterizzata da un ampio spettro di sintomi intestinali come:
- dolori addominali
- gonfiore
- distensione
- irregolarità dell’alvo.
In mancanza di marcatori per la sindrome del colon irritabile, la diagnosi è difficile da formulare.
In genere ci si basa su un’attenta anamnesi clinica del paziente, escludendo patologie intestinali per le quali esistono criteri ed esami diagnostici caratteristici.
Negli ultimi anni si è cercato di valutare come la terapia alimentare potesse dare un contributo alla riduzione dei sintomi tipici di questa condizione, che spesso modificano le abitudini di vita del soggetto.
L’attenzione si è concentrata su un protocollo che propone la riduzione di FODMAP, monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi e polioli, con l’intento di ridurre i processi di fermentazione intestinali.
I FODMAP sono zuccheri non digeribili nell’intestino tenue e, una volta che raggiungono il colon, vengono fermentati dai batteri intestinali.
Nella maggior parte dei casi la loro fermentazione non causa nessuna problematica ma, in soggetti predisposti, può scatenare la comparsa di una serie di sintomi caratteristici della sindrome del colon irritabile.
In supporto, è possibile svolgere specifici esami su materiale fecale che fanno luce sull’attività digestiva, sullo stato della flora batterica intestinale (eubiosi e disbiosi), e che permettono di identificare la presenza di eventuali molecole fermentabili.
Con il protocollo low FODMAP supportato da approfondite valutazioni ed eventuali esami di laboratorio,
sarà possibile ottenere un miglioramento della sintomatologia correlata alla sindrome del colon irritabile.