In questo articolo parliamo di un argomento molto dibattuto, glutine e infiammazione, e di come a causa di questa relazione possa svilupparsi la Leaky Gut Syndrome, una condizione di carattere infiammatorio a carico della mucosa intestinale.
A causa degli effetti del glutine sul nostro organismo, molte persone decidono di eliminarlo dalla propria dieta. Ma è proprio giusto agire in questo modo?
Glutine, proteina complessa che si trova nelle farine più comuni
Questo è il glutine, proteina complessa presente in gran parte dei prodotti da forno preparati con le farine più comuni come farina di grano, orzo, farro, segale, kamut.
La sua presenza aiuta molto il processo di lievitazione e rende l’impasto più malleabile donandogli elasticità.
Nel tempo, come l’uomo, anche i vegetali hanno subito un’evoluzione e il frumento – che inizialmente era denominato Triticum turgidum AABB costituito da 28 cromosomi e 100 mila geni – ha subito un profondo cambiamento fenotipico e genetico, diventando l’odierno Triticum aestivum AAB- BDD con 42 cromosomi e 150 mila geni, quasi sei volte il corredo genetico dell’essere umano (23 mila geni).
L’impatto delle modificazioni genetiche del frumento sul nostro sistema immunitario
Le modificazioni genetiche cui è andato incontro il frumento mostra un risvolto immunologico negativo per l’essere umano, infatti la gliadina – la componente proteica del glutine – ha subito delle modifiche biochimiche in termini di struttura proteica, rendendo questa molecola capace di stimolare il sistema immunitario e di peggiorare il quadro infiammatorio.
Come lavora il nostro intestino quando è sano
Parlando di glutine e infiammazione dobbiamo ricordare come si comporta un intestino quando è sano.
Un intestino sano svolge un’attività selettiva capace, mediante i villi intestinali degli enterociti, di assorbire e rilasciare nel circolo sanguigno molecole nutrienti che successivamente raggiungeranno i tessuti e le cellule.
Un intestino sano è, quindi, capace di impedire il passaggio in circolo di contaminanti, inquinanti e altre molecole tossiche, facilitandone l’eliminazione con le feci.
La selettività dell’intestino avviene grazie a delle strutture giunzionali (giunzioni strette o tight junction) localizzate tra le cellule intestinali (enterociti), che mantengono le cellule unite tra di loro impedendo il passaggio in circolo di molecole estranee.
Leaky Gut Syndrome, ecco cosa succede quando sviluppiamo l’infiammazione
Uno stato infiammatorio di basso grado e un’alterazione della flora batterica intestinale sono capaci di alterare la permeabilità della barriera intestinale agendo a livello delle giunzioni serrate, inducendone la parziale disgregazione e aumentando, quindi, la permeabilità dell’intestino nei confronti di molecole normalmente eliminate.
L’aumento della permeabilità della barriera intestinale è una condizione definita Leaky Gut Syndrome.
Tra le molecole potenzialmente tossiche che possono essere assorbite nel circolo sanguigno annoveriamo pesticidi, tossine, agenti patogeni e anche componenti strutturali delle cellule batteriche del microbiota le quali muoiono per un fisiologico ricambio della flora.
Il ruolo della zonulina nell’aumento della permeabilità e nella comparsa delle malattie autoimmuni
Uno dei più potenti modulatori delle giunzioni strette intestinali è la zonulina poiché, se prodotta in elevata quantità, induce una parziale disgregazione delle giunzioni strette e, quindi, un aumento della permeabilità.
In un intestino in salute l’aumento della permeabilità è un fenomeno limitato nel tempo poiché le giunzioni strette si richiudono ripristinando le condizioni iniziali.
Se è presente una predisposizione genetica e l’intestino è ricco di alimenti che aumentano i livelli di zonulina, le tight junction si allentano definitivamente dando libero accesso alle molecole tossiche che entrano nel sangue.
La penetrazione di molecole estranee attraverso la barriera intestinale innesca un circolo vizioso che, secondo recenti autorevoli evidenze, potrebbe sfociare nella comparsa di malattie autoimmuni. A causa di una reazione del sistema immunitario che mette in atto per difendersi.
Infatti è bene ricordare che l’intestino è costantemente pattugliato da cellule del sistema immunitario per evitare l’ingresso di agenti patogeni che possono essere introdotti con gli alimenti.
Il passaggio in circolo di molecole estranee, in seguito a una condizione di Leaky Gut Syndrome, è in grado di scatenare un’attivazione immunitaria che in individui con predisposizione genetica può evolvere in una malattia autoimmune.
Qual è il ruolo del glutine e come si riflette sul sistema ormonale (tiroideo)?
Vediamo quali conseguenze possono scaturire dalla relazione tra glutine e infiammazione, che causa l’aumento della permeabilità della barriera intestinale, ovvero la condizione di Leaky Gut Syndrome, al fine di comprendere la comparsa di disturbi a livello delle strutture tiroidee.
Disturbi che in soggetti predisposti sembrano dovuti anche alla somiglianza della struttura biochimica della gliadina alle strutture tiroidee.
- Il glutine sembra essere capace di aumentare i livelli di zonulina, quindi di indurre un aumento della permeabilità intestinale.
- La struttura biochimica della proteina del glutine (gliadina), in seguito a modifiche genetiche ed evolutive, viene riconosciuto dalle cellule del sistema immunitario presente nella mucosa intestinale, generando una eccessiva attivazione immunitaria.
Nei soggetti predisposti geneticamente sembra che intervenga un processo di mimetismo molecolare in cui la struttura biochimica della gliadina assomiglia alle strutture tiroidee.
In questo quadro, il sistema immunitario non riesce a discriminare efficientemente le molecole self (del nostro organismo e quindi della tiroide) dalle molecole esterne di gliadina, e l’attivazione immunitaria nei confronti del glutine scatena una risposta anche nei confronti delle strutture tiroidee che, inevitabilmente, vengono attaccate con conseguente tiroidite autoimmunitaria.
È consigliato eliminare il glutine dalla dieta?
Nel valutare il rapporto tra glutine e infiammazione si ha la tendenza a eliminare spontaneamente il glutine dalla propria dieta senza un’evidenza clinica accertata.
L’assunzione di cibi senza glutine in modo indiscriminato e continuativo comporta, però, una riduzione degli enzimi deputati alla digestione di questa proteina e all’aumento di alimenti altamente processati contenenti molecole di origine industriale, capaci di sopperire alla mancanza del glutine e di mantenere l’aspetto e il sapore dell’alimento.
In conclusione,
ritengo sia fondamentale procedere con una valutazione clinica approfondita prima di apportare qualsiasi modifica alla propria alimentazione, per evitare carenze nutrizionali con un possibile impatto sulla salute.